Movimento tra i più
significativi e innovativi della pittura italiana dell’Ottocento.Nel
1850 si formò a Firenze un gruppo a cui appartenevano
Telemaco
Signorini,
Giovanni
Fattori,
Adriano Cecioni,
Silvestro
Lega, Giuseppe Abbati,
Giuseppe De
Nittis e
Federico Rossano. Luogo di ritrovo e di vivaci
discussioni era il “Caffè Michelangelo” in Via Larga a Firenze.
Il termine “macchiaioli” deriva dalla tecnica detta “macchia”,
che definiva l’immagine attraverso pennellate di colore e contrasti
cromatici. Ogni artista presentava caratteri stilistici personali. Le
forme sono semplificate, i particolari ridotti. I macchiaioli
erano respinti dalle mostre ufficiali, ma portarono avanti la
loro ricerca visiva con coraggio e grandi sacrifici. Il nome fu
utilizzato per la prima volta nel 1862 in occasione di
un’esposizione fiorentina e
fu successivamente adottato dal gruppo. Non si rappresentavano più
soggetti storici e stereotipati delle accademie, ma la vita rurale, le
attività lavorative e le campagne toscane secondo un intento
realistico. Nel 1862 venne chiuso il “Caffè Michelangelo” e con
esso ebbe fine il periodo eroico della “Rivoluzione della
macchia”.Dopo il 1870 si accentuò nel gruppo la tendenza al
bozzetto,a scapito di un più solido realismo.
a
cura di Laura |