Iacopo
Robusti detto il Tintoretto nacque
a Venezia nel 1518 e vi morì nel 1594. Noto pittore che dovette
il soprannome alla professione di tintore esercitata dal padre.
Le fonti riferiscono di un suo breve e contrastato periodo di
formazione nella bottega di Tiziano, ma la critica moderna ha
piuttosto ipotizzato come suoi maestri ora Bonifacio de’
Pitati, ora Paris Bordone, ora Andrea Schiavone con il quale il
Tintoretto collaborò a una serie di pannelli per cassoni. Le
sue prime opere indicano il
suo profondo interesse per le esperienze manieriste
dell’Italia. Mirò a realizzare la sintesi tra la potenza del
disegno michelangiolesco e il cromatismo di Tiziano, mediante la
luce che, investendo le figure, ne rileva i contorni e ne
accende il colore. Accanto ad alcune tele di un classicismo
riposato (Adamo, Eva, Arianna incoronata da Venere, Susanna,
ecc.), ne dipinse altre che, per l’impeto drammatico della
composizione e la potenza chiaroscurale, precorrono la pittura
del seicento. Troviamo sue opere nelle principali gallerie italiane e
straniere, soprattutto a Venezia; le più celebri sono: il Miracolo
dello schiavo, il Giudizio universale, le tele
della scuola di s. Rocco tra cui la Crocefissione; il Cenacolo
di S. Giorgio Maggiore e l’immenso Paradiso nella
sala del Maggior consiglio del Palazzo Ducale. Furono pittori
anche i figli Domenico, Marco e Marietta, detta Tintoretta. |