La Basilica di S. Francesco
è il primo grande esempio di architettura
gotica prettamente
italiana. La chiesa inferiore, iniziata nel
1228, è a una navata con campate e volte a
crociera, due transetti e un’abside
semicircolare; le cappelle sono più tarde,
della fine del secolo. La chiesa superiore,
compiuta nel 1253, ha una sola navata con
transetto sporgente e abside poligonale. La
ricerca di un ampio spazio unitario avvicina
questo interno ai risultati paralleli del più
maturo stile gotico straniero (Catalogna,
Angiò). Esternamente la chiesa presenta una
semplice facciata con timpano e rosone,
fiancate scandite da contrafforti in forma di
torri, abside con basamento circolare e parte
alta poligonale fiancheggiata da due torri.
All’ interno la basilica conserva il più
importante complesso di affreschi della
pittura italiana dalla metà del duecento al
terzo decennio del trecento. Nella chiesa
superiore le pareti della navata recano
affreschi di scuola romana (ca. 1280) nel
registro superiore e la Leggenda di San
Francesco di Giotto in quello inferiore
(1298). Il transetto e il coro hanno
affreschi, gravemente deperiti, di Cimabue
(ottavo decennio) fra cui la Crocefissione.
Nella chiesa inferiore le pareti della navata
sono decorate con Storie di San Francesco del
Maestro di San Francesco (metà del duecento);
il transetto e le cappelle recano affreschi
dei primi maestri giotteschi, la Maestà della
Vergine con San Francesco di Cimabue, il ciclo
di affreschi di Pietro Lorenzetti con la
Crocefissione e la Deposizione dalla Croce e,
nella cappella di S. Martino, affreschi con
Storie di San Martino di Simone Martini.
a cura di Giulio
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