La
formazione di questo artista senese, nato ad Siena nel 1284
circa e morto ad Avignone nel 1344, risentì della tradizione
locale (Duccio di Boninsegna) e fiorentina (Giotto) alle quali
si aggiunsero le impressioni suscitate dalle sculture di
Giovanni Pisano e dagli oggetti
del raffinato gotico francese (avori, smalti). Le linee
eleganti ed armoniose e la preziosità dei colori sono i due
elementi basilari della sua pittura, usati per creare
un’atmosfera di grande raffinatezza. I suoi soggetti, anche se
religiosi, hanno
una intonazione aistocratica e cavalleresca, ben lontane dalla
concretezza storica ed umana di Giotto, come appare negli
affreschi del Palazzo Pubblico di
Siena: la Maestà (tipica raffigurazione medievale di Cristo o
della Madonna glorificati in cielo) con la Vergine tra gli
angeli e i santi sotto un’ondeggiante baldacchino variopinto,
e l’araldico ritratto di Guido Ricco da Foiano, che cavalca
tutto solo tra i castelli da lui conquistati di Montemassi e
Sassoforte. Un’altra serie di affreschi
è nella chiesa inferiore di San Francesco ad Assisi: cinque
santi a mezzo busto e le storie di San Martino. Ancora più
preziosa ed intensa è la sua pittura su tavola: il San Ludovico
da Tolosa che incorona Roberto D’Angiò (Napoli, gallerie di
Capodimonte) e l’ Annunciazione degli Uffizi. Il fulgore
irradiante dei fondi d’oro, simbolo della luce divina, qui
diventa un mezzo di elevazione spirituale e le figure esangui e
senza peso corporeo sembrano
vivere, in mezzo a tanta luce, come sospese fuori dello spazio e
del tempo e chiuse in un mistico isolamento. Nel 1339 Simone
Martini si trasferì ad Avignone alla corte dei Papi e le sue
opere di questo periodo, che sono andate quasi tutte perdute,
esercitarono una determinante influenza sullo sviluppo del tardo
gotico francese ed internazionale. Qui conobbe Petrarca, per cui
miniò il frontespizio di un codice di Virgilio e dipinse il
ritratto di Laura purtroppo scomparso. Simone Martini può
essere considerato la prima personalità di spicco di livello
europeo nella storia dell’arte italiana.
a
cura di Claudia |